Banksy a Venezia: un artista che non si può imbrigliare in un museo

Banksy é tornato, ma lo saprete perché la notizia sta rimbalzando praticamente ovunque. La redazione di Artribune per prima aveva fiutato il fatto che l’artista misterioso fosse a Venezia e, megascoop, avevano ragione. Banksy ha allestito una bancarella abusiva a Venezia con una composizione di quadri che insieme ritraevano una gigantesca nave da crociera nella laguna della città galleggiante. Prima ancora, qualche giorno fa, un’opera in linea con le opere dell’artista di Bristol era comparsa su un muro a Campo Santa Margherita (un bambino migrante con un giubbino salvagente) ma questa non é stata rivendicata. Invece la bancarella é apparsa a sorpresa sull’Instagram di Banksy.

Banksy, non invitato alla Biennale di Venezia, in un colpo solo a mosso la polemica nei confronti di due temi fondamentali. Il primo é proprio quello, forse, sulla qualità delle opere in Biennale, con tanto di commento fuori campo nel video di una signora che dice “é anche più bello di quello che abbiamo visto in Biennale”.  Il secondo é quello della presenza delle navi da crociera a Venezia che, al di la dell’aspetto, rischiano di distruggere l’ecosistema della laguna. O almeno questo é quello che dice l’Unesco, mentre il sindaco di Venezia ha tutta un’altra idea. Certo non sono belli quei “mostri” nella laguna, e a Banksy sono bastati 9 quadri per dirlo al mondo.a m

Questo però ci da lo spunto per ribadire che il modus operandi di Banksy é unico e distintivo ed é difficilmente imbrigliabile in un museo. Il Mudec a Milano ha provato a raccontare Banksy con una mostra non ufficiale che ha riscosso un grande successo di presenze ma anche moltissime critiche. Qualche stampa appesa un muro non potrà mai rendere giustizia alle opere dell’artista che, da tempo, si dice possa essere Robert Del Naja dei Massive Attack. Questo é Banksy, quello che viene beccato dai vigili a Venezia ed é costretto a smontare. Il messaggio arriva forte e chiaro, più che in un museo.