Intervista a GABRY VENUS: dalle cassettine ai club ibizenchi.

 

In Quelli Della Notte abbiamo fatto due chiacchiere con un grande dj e producer.

  • Con che nome ti conosce la gente? 

Gabry Venus

  • I tuoi genitori come ti chiamano? 

Gabry

Come mai hai iniziato a lavorare nel mondo della notte, raccontaci la tua storia.

Se proprio devo pensare agli albori, mi viene in mente questo: mia sorella ha 5 anni più di me. Quindi quando io ero un piccolo frugolo di ragazzino, lei già usciva ed andava a ballare. Ed essendo molto bella, i djs e gli organizzatori delle serate, la corteggiavano molto, e lei tornava sempre con qualche bella “cassettina” di buona musica. Io ero stregato dal fatto che si potevano miscelare insieme le canzoni senza interruzioni! Premetto che già di mio passavo il tempo a registrare brani dalla radio con il cosiddetto “mangianastri”. Così capii che dovevo avere un mixer. E così fu. Iniziai ad usarlo (malamente) con un giradischi Lenco ed una piastra Akai. Altro che i 1200… ma che ne sanno tutti!!! Sempre grazie a mia sorella arrivarono le prime festicciole, e così via…

  • Come ti ha cambiato la vita la notte?

In nessuno modo. Avrei fatto questa vita a prescindere dagli orari!

  • Hai qualche rimpianto?

In effetti sì. Qualche rimpiantino sì. Su tutti, non aver corretto un piccolo difetto alla vista a 18 anni per fare il pilota civile. Avevo uno 0,50 di troppo, credo fosse un’intervento fattibile già allora. Ho sempre avuto una passione innata per il volo. Ma forse doveva andare così. Comunque oggi sono un pilota di parapendio, che è la forma più pura di volo libero, quindi ci posso stare!

  • Cosa non cambieresti per nulla al mondo della tua vita attuale?

Credo che non potrei fare a meno di volare. Per il resto sono molto duttile e mi piacciono i cambiamenti. Ma qualunque cosa farò ed ovunque sarò, svolazzerò!

  • Quale locale porterai sempre nel cuore?

Credo il Privilege di Ibiza. Sono stato ospite lì due estati fa, nel party “No Excuses” di EDX, condividendo la console con lui, Nora En Pure, Antonio Giacca e Pic Schmitz. Aldilà del fatto che si tratta del Club più grande del mondo, è una situazione che lascia un segno.
Io aprivo la serata, ed è stato molto più di un warm up! Fin da subito, con il locale che andava riempiendosi, c’era una grande energia. Uno scambio tra console e pubblico, un pubblico con voglia di musica, piacevolmente curioso di scoprire la tua proposta. Ci siamo davvero divertiti, sono alchimie che si creano in posti e situazioni speciali!

  • Come vedi il futuro nel mondo della notte?

Buio… è della notte!

  • Sogno nel cassetto?

Girare il mondo con un camper, magari sponsorizzato da un’azienda all’avanguardia nello sport. Quando è buono per volare, si vola, quando non è buono, produrre dischi nello studio mobile nel camper. E la sera si parcheggia davanti al club dove devo lavorare e via!

  • La tua frase preferita?

“Daje che domani è bono”! Tipica frase tra parapendisti quando il giorno seguente la meteo è favorevole al volo…

  • Salutaci a tuo modo.

Cieli blu!

Gabry Venus intervista