Lo stile di vita del giovane universitario

Il giovane universitario si distingue dagli altri studenti: è pimpante e voglioso di iniziare la sua carriera universitaria (per poi ricredersi dopo la prima sessione d’esame), ma quali sono le cose che caratterizzano il suo stile di vita?

Il primo giorno da matricola

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Dopo la scelta della facoltà, il giovane universitario si accinge a vivere il suo primo anno universitario come una matricola. Il primo giorno, il giovane universitario si sveglia presto, eccitato all’idea di cominciare una nuova avventura, conoscere nuove persone e vivere nuove esperienze. Appena varca la soglia della struttura, il giovane universitario respira l’aria del luogo intrisa di sapere e conoscenza, mentre con timidezza si dirige verso la sua prima lezione all’università. Trovare l’aula della prima lezione non è un’impresa facile, anzi, probabilmente arriverà in ritardo, come la maggior parte dei suoi compagni di corso.

Balzare la lezione del prof noioso

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Dopo le prime settimane in cui il giovane universitario va a tutte le lezioni e armato di pc, tablet o carta e penna cerca di scrivere ogni singola parola che esce dalla bocca del professore, addirittura c’è chi registra le parole del prof, la situazione cambia. Il giovane universitario inizia a espandere le sue conoscenze e ha ormai il suo gruppetto con cui prende il caffè al mattino e con cui balza le lezioni del prof noioso. Balzare le lezioni non è come bigiare a scuola, dove poi c’è la giustificazione da firmare (a meno che non si tratti di una lezione obbligatoria), per cui nella maggior parte dei casi il giovane universitario se ne approfitta e inizia a balzare lezioni a go go, pagandone le conseguenze durante la sessione d’esame.

Le serate universitarie

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Se lezioni noiose e sessioni d’esame sono la parte “brutta” dell’essere un giovane universitario, la parte bella sono le serate universitarie. Il giovane liceale si concede la discoteca o i party nel weekend, raramente in settimana: il giorno dopo ha scuola e va alle one night a lui dedicate. All’università la situazione cambia, non importa che tipo sia il giovane universitario, se è alternativo, se è un fighetto o uno zarro, ci saranno sempre mille e mille serate a lui dedicate: gli aperitivi in quel di Brera, le serate universitarie al Divina o all’Old Fashion, le feste alternative per gente alternativa in location altrettanto alternative.

Lo scambio selvaggio di appunti

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Balzare le lezioni vuol dire andare alla ricerca disperata degli appunti mancanti. Il giovane universitario che cerca gli appunti delle lezioni balzate si scontra con una realtà a lui sconosciuta: lo scambio selvaggio degli appunti, un po’ come si faceva alle scuole elementari o alle medie con le figurine Panini dei calciatori. Il giovane universitario si trova così a scambiare merende, caffè, drink o pass per entrare in discoteca in cambio della lezione mancante, o nei peggiore dei casi, a pagare per quegli appunti che gli permetteranno di dare l’esame da frequentante, senza aggiungere libri in più al suo studio.

L’Erasmus

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Un’altra realtà con cui viene a contatto il giovane universitario è l’Erasmus, il progetto che vede una sorta di scambio culturale tra gli studenti di altre nazioni. Si potrebbe aprire un discorso a parte sull’Erasmus, tutto dipende dalla destinazione scelta, come ad esempio se si sceglie la Spagna si potrebbe tornare con il carico di esami dato pari a zero visto le tante distrazioni che il suolo spagnolo offre. Per lo studente universitario che non ha passato le selezioni, o colui che non se la sente di passare 6 mesi o un anno all’estero, si gusta l’esperienza Erasmus nella sua città, dove si potrà confrontare con i compagni stranieri o andare alle serate Erasmus per divertirsi.

Lo sbattimento per la sessione d’esame

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Belle le lezioni, le serate, i momenti con i compagni ma quando arriva la sessione d’esame, il giovane universitario va in sbatti. Si possono individuare due categorie di giovane universitario durante la sessione d’esame: quello ansioso che studia giorno e notte, in sbatti perenne perché accetta solo il 30, che poi alla fine si porta a casa, e quello che si riduce all’ultimo minuto. Il secondo tipo è quello che va per la maggiore: fino all’ultimo è in giro a bighellonare per poi rendersi conto che mancano pochi giorni all’esame. A questo punto, il giovane universitario è colto dal panico e organizza maratone di studio con il suo gruppo per cercare di rimediare almeno un 18.