Che studente universitario sei? Ecco il locale giusto per te

Il periodo universitario è quello che ogni ex-studente rimpiange, una volta entrato ufficialmente nel mondo del lavoro. Infatti, sessioni d’esame escluse, il periodo dell’università è quello dove si crede di avere il mondo in mano. Ci si sente già pienamente adulti ma con la consapevolezza che la “vera vita” debba ancora iniziare. Il periodo dell’università è quello in cui i sogni di uno studente si fanno più precisi e ci si sente in grado di poter fare qualunque cosa, come uscire con gli amici a far baldoria fino alle 4 della mattina e poi essere pimpanti a lezione la mattina dopo, cosa che un ormai ex-studente ricorda con rammarico. Ovviamente, ogni studente è a sé. Ogni universitario vive questo periodo in maniera personale e frequenta locali diversi, che dipende dalla facoltà scelta e soprattutto dalla struttura universitaria che si frequenta.

Il fighetto Master Class

Il fighetto master class è quel tipo di studente figlio di papà che frequenta un’università privata come Bocconi o Iulm. Ha già il suo destino segnato dall’azienda del papi e vive il periodo universitario come un momento di vero relax. Vestito firmato di tutto punto, frequenta solo i “locali giusti” popolati da “bella gente”. Cosa voglia dire locale giusto e bella gente lo sa solo lui, quello che sappiamo noi è che il fighetto master class lo vedremo sempre arrivare al locale con il macchinone del papi e una tipa bionda, alta, con i capelli lisci di fianco. All’aperitivo preferisce il sushi e ciò che odia più di ogni altra cosa al mondo è l’apericena. I suoi locali preferiti sono il Byblos e l’Armani, anche se non disdegna il Gattopardo il giovedì sera, l’Old Fashion, il Le Banque e il The Club.

L’Alternativo

Lo studente alternativo probabilmente frequenta la statale di Milano, quella di via Festa del Perdono o di via Conservatorio, e passa le sue giornate a fumare canne e a bere birrette nel cortile dell’università. È convinto di poter passare gli esami anche balzando le lezioni, quindi passa le sue giornate a bighellonare. Le sue serate si svolgono in diversi posti: Colonne di San Lorenzo, centri sociali o bar sotto casa. Se decide di andare a ballare è perché qualche dj underground, che fa un genere di musica non commerciale, suona in locali come il Fabrique, il Wall, il sabato sera allo Stardust del Club Haus ’80 o i Magazzini Generali.

Lo studente appassionato di arte e design

Lo studente appassionato di arte e design è quello in assoluto più noioso per tutti gli altri. Probabilmente studia al Politecnico o allo Ied ed è l’unico che si impegna davvero, insieme ai futuri medici, a studiare davvero. Tra un progetto e l’altro, le sue giornate (e serate) si svolgono in Brera dove con altri appassionati come lui, va a cena al Botinero. Va a ballare solo per lauree o compleanni, oppure saltuariamente il venerdì sera al Club Haus ’80. Lui preferisce concerti dal vivo o circoli teatrali. Aspetta con ansia la Design Week, che lo vedrà cambiare residenza per sette giorni per il Fuori Salone.

Il Tamarro (di periferia)

Lo studente tamarro di periferia popola quasi tutte le università. Vive fuori Milano e di Milano conosce ben poco. Segue la moda, anche fin troppo, e i suoi pensieri sono sballarsi e rimorchiare le tipe. Probabilmente ha scelto l’università perché non ha voglia di fare niente, ma sicuramente non lavorare. Raramente frequenta i locali del centro, ma preferisce le grandi discoteche della periferia. Con il suo gruppo di amici, tutti in camicia e Air Max, frequenta locali come il The Beach, il Karma o il Fellini. Prima di entrare in discoteca beve da bottiglie di plastica dei cocktail homemade per entrare già mezze ubriaco e fare strage di cuore.

E tutti gli altri?

Diciamo che tutti gli studenti sono un po’ fighetti alternativi tamarri intellettuali. Frequentano locali a caso, dove l’amico pr del momento li porterà solo per poter scroccare qualche pass o free drink, con l’intento di postare qualche foto su Instagram con l’hashtag #sisboccia.