Birds Of Prey: un’occasione sprecata. La recensione no spoiler

La DC sembra non essere in grado di sfruttare le potenzialità dei personaggi che possiede. O almeno questo succede quando vengono prodotti film sui supereroi in cui lo stile rimanda marcatamente al mondo fumettistico (escludiamo le storie pazzesche drammatiche come Joker e, speriamo, anche il prossimo Batman). Dopo Batman V Superman, Justice League e Suicide SquadBirds Of Prey purtroppo è l’ennesima occasione mancata, e fa ancora più male perché Harley Queen era l’unica parte veramente buona di Suicide Squad.

Sappiamo tutti come sono andate le cose con il Joker di Jared Leto, un progetto poco apprezzato e naufragato più rapidamente del Titanic. La sinossi di Birds Of Prey già dall’inizio profuma di “salviamo il salvabile” con una Harley Queen disperata per la rottura con J ed un’alleanza con team di badass girl che si alleano per salvare una ragazzina braccata dal perfido Black Mask.

Margot Robbie continua ad essere perfetta nel ruolo di Harley Queen e l’idea di un team di sole donne agguerrite tra cui la Cacciatrice Huntress, Black Canary, la detective Renee Montoya e la giovane borseggiatrice Cassandra Cain sembrava un’ottima idea (anche un po’ alla moda diciamolo) per costruire intorno una brillante storia. Anche la regista è donna, Cathy Yan, quindi Girl Power a manetta! Peccato che si siano dimenticati del “brillante” e sia rimasta solo una storia di 1 ora e 49 minuti abbastanza ingarbugliata nel montaggio con flashback confusi e spiegoni inutilmente lunghi. Dura poco eppure l’ho trovato a tratti addirittura noioso. Insomma, da Suicide Squad non si sono portati dietro solo Harley Queen. Inoltre quella che sembrava essere un avventura di squadra, è più una timida genesi di un gruppo per il quale non c’é tempo di approfondire e sviluppare i personaggi. Sequel? Forse, se ci arrivano.

Quello che poi continua a non piacermi, ma sarà sicuramente un limite mio, è questo stile troppo cartoonesco nel mettere in scena i personaggi. Da una parte quindi ci sono crimini efferati e cruenti, mentre dall’altra i protagonisti che li compiono si comportano come degli imbecilli. L’intento vorrebbe essere quello di suscitare l’aspetto della follia, ma cade invece in un grottesco più simile al mondo di Kick Ass (i film di Matthew Vaughn) che non a quello che dovrebbe appartenere alla DC, proprietaria di alcuni dei supereroi più fighi e cazzuti del mondo. Ne é un esempio il personaggio del cattivo interpretato da Ewan McGregor, forzato e a tratti quasi fastidioso.

Pellicole come Joker ed il Batman di Nolan hanno dimostrato più volte che al pubblico piace l’aspetto dark e drammatico dei supereroi. L’ironia ed i supereroi che abbracciano tutta la famiglia sono una prerogativa Marvel, sanno come farlo e lo fanno molto bene. La DC Comics continua a possedere un grande vantaggio rispetto a Marvel, non è Disney. Eppure non sfrutta la possibilità di giocare con l’efferatezza dei personaggi e storie incredibili che di certo nei fumetti non mancano. Il risultato è che continuiamo a vedere pellicole come Birds Of Pray che possono essere divertenti finche Harley Queen spara un po’ di coriandoli dal fucile, dà qualche calcio e si tinge i capelli come un unicorno, ma al di la di questo, manca la sostanza. Peccato.