Abercrombie & Fitch, è ora di salutare Milano, finisce un’era

Se penso ad uno dei periodi più spensierati della mia vita, dico sicuramente il 2009. Ero al secondo anno di università, quello dove a tutti gli effetti iniziavo a studiare (il promo anno è di prova e vale come fuori corso), e a Milano apriva Abercrombie & Fitch. Un marchio di cui si parlava perché ai tempi era famoso per due motivi: era la maglietta di quello che aveva fatto una vacanza a New York e poi c’erano modelli e modelle. Non che io avessi l’ambizione di avere una di quelle magliette, ne tantomeno di fare il modello, il fisico non me lo permette, ma conoscevo qualche ragazza che poi sarebbe diventata manager e modella di A&F. Le ragazze, si sa, fanno gruppo ed è un attimo organizzare cene in cui sembrava di essere al ritiro di Miss Italia. Detto questo, sembra incredibile che in soli dieci anni, quell’impero chiamato Abercrombie & Fitch si sia sfaldato come un castello di sabbia.

Gli operai sono al lavoro per chiudere uno store di cui le persone si erano quasi dimenticate. Niente più file chilometriche, niente più profumo che si sente fin da Corso Vittorio Emanuele, niente più modelli con cui fare le foto, niente più luci basse che ti portavano a non essere sicuri fino in fondo del colore di una maglietta fino alla porta di uscita. 


È stato un tracollo graduale ma sicuramente con il tentativo di salvare una formula che scricchiolava, avevano tolto ad A&F gli unici tratti distintivi di un brand che sicuramente non era ricercato per lo stile ne per chissà quale linea di vestiti pazzesca. La gente era trasportata dal clima, voleva vedere la bellezza, e voleva essere parte di quella bellezza. 


Poi sono state accese le luci, i modelli sono stati tolti ed è rimasto un brand come tanti altri, caro. A cui si aggiunge il fatto che i clienti iniziavano a comprare sempre più online ma soprattutto senza loghi visibili.


Milano è il quinto negozio a chiudere in Europa dal 2017, e  sono stati portati via in sicurezza dalla polizia anche tre fucili che erano stati precedentemente disattivati ed utilizzati come arredi. Insomma, c’è un po’ di tristezza, specialmente per chi ha vissuto quel periodo di gloria e per chi ha lavorato in quel palazzone. 


A&F punterà su degli store più piccolini.