Arriva la gara dei mangiatori di angurie

Devo fare coming out. Sono un drogato.

No no, non cominciate a pensare a tutte quelle robacce sintetiche che spacciano in giro. Io parlo di quelle droghe che potete assumere raccontandolo pure fieri agli amici. Io sono un tossico di anguria. Ebbene si, quando inizia l’estate scatta un meccanismo nella mia testa che é simile a quello neurologico che mi crea il gelato. Così come ho voglia di gelato, mi viene una voglia insaziabile di anguria. La differenza tra i due “spuntini” é che se mangio più di due gelati il mio apparato digerente va in errore di sistema e divento un’ameba che non riesce a respirare. Con l’anguria non ho limite, potrei mangiarne a tonnellate e sopravvivere. Ma soprattutto ne mangerei ancora e ancora e ancora. Si lo so, potrebbe essere una patologia.

Negli anni la voglia non é cresciuta così tanto che non devo solo più saziare le papille gustative, ma anche la vista. No scherzo, così sarebbe troppo. Però mi rilassa tantissimo guardare i filmati dei cuochi che tagliano l’anguria a fettina con una maestria che nemmeno i ninja. Per non parlare dei video in slow motion. Avete mai visto il video in slow-mo degli elastici che vengono aggiunti all’anguria fino a che non esplode? Meraviglioso.

Ecco, tutta questa pippa e questa premessa amorevole verso le angurie per dirvi che se siete degli amanti del frutto acquoso non potete non perdervi la sfida di mangiatori d’anguria. Si terrà sabato 7 settembre alle ore 17.30 a Guido Visconti in occasione della Sagra di San Costantino. Il teatro della sfida sarà la Piazza di Guido Visconti. Per iscriversi é sufficiente arrivare alle 17.00 con molta fame d’anguria. Poi l’organizzazione vi darà un grembiule e una cuffietta per i capelli. Ah dimenticavo, dovrete mangiarla con le mani dietro la schiena. Il premio ci sarà, ma sarà una sorpresa.

Se anche non volete partecipare, sarà divertente vedere i concorrenti sfidarsi fino all’ultima anguria, un po’ come nelle sagre americane dove mangiano hamburger ed hot dog a non finire.