Bohemian Rhapsody la recensione no spoiler

In collaborazione con ACINIdiCINEMA.it

La versione definitiva di Bohemian Rhapsody ha sicuramente addolcito gli aneddoti che riguardano il frontman della band, ma non possiamo proprio dire che il regista Bryan Singer non ci abbia regalato un film memorabile ed emozionante. Parola di un non fan.

Non la storia di Freddie Mercury, ma la storia dei Queen, dalla loro nascita fino al concerto dei concerti, il Live Aid, ricostruito con una tale minuzia da suscitare ricordi meravigliosi in tutti coloro che  in quel 13 luglio 1985 erano davanti all tv, e capace di commuovere anche chi non si fosse imbattuto fino ad adesso in qualche video su YouTube (praticamente impossibile). Tutta la loro storia dei Queen, seppur con qualche imprecisione temporale per esigenze probabilmente di sceneggiatura, é raccontata attraverso le vicende del loro carismatico frontman Freddie Mercury e naturalmente anche attraverso tutte le musiche originali che hanno consacrato per sempre la band nell’olimpo della musica.

Rami Malek, volto celebre per la serie Mr Robot, é il nome che é stato scelto per interpretare il genio, ma anche le fragilità di Freddie Mercury, e vi assicuro, l’interpretazione é talmente perfetta da essere quasi fastidiosa. E sto parlando di un piacevole fastidio di invidia per le capacità di Malek nell’interpretare così bene le movenze ed i sentimenti di Freddie senza risultare una macchietta. Si sente l’odore di candidatura all’Oscar fin dalle porte del cinema.

A completare il tutto, oltre ad un’ottima interpretazione degli altri personaggi dai volti non troppo noti, ci sono i più grandi successi dei Queen che basterebbero da soli a rendere il film memorabile. Quelle canzoni provocano in un attimo l’effetto lacrimuccia o gambetta che si muove a seconda che sia “Who Wants To Live Forever” o “I Want To Break Free”.

Bohemian Rhapsody é una pellicola emozionante, divertente e godibile a tal punto da far scorrere 2 ore e 14 minuti in un attimo, e siamo sicuri che sarebbe piaciuta anche a Freddie. Buon film, vi sfidiamo a non cantare!

Bohemian Rhapsody recensione