Dessert Bar: a Milano il ristorante che serve solo dolci

Non sono mai stato un amante dei dolci, finché non ho cominciato a dire si al dessert dopo la cena. Dannazione diventano una vera e propria droga. Da quel momento devo usarmi della violenza per non ordinarlo dopo ogni pasto. Ah, ovviamente anche a colazione, a merenda e durante i momenti snack. Quando già pensavo di essere uscito un po’ dal tunnel, arriva a Milano un nuovo locale che metterà in difficoltà me e tutti gli amanti dei dolci: il Dessert Bar.


Potremmo definirlo un locale dove vengono serviti solamente dolci, ed effettivamente è così, ma in realtà è molto di più. Facciamo un piccolo passo indietro. Negli ultimi anni uno dei format vincenti del mondo della notte è quello della cena animata. Il vantaggio di cenare con l’intrattenimento è quello di poter godere di tutto quello che può offrire un locale in un tempo più ristretto e ad un prezzo all’inclusive. Qualcuno ha pensato di unire questo format al momento più gustoso dell cena, ovvero il dolce. 


Il merito è di Federico Rottignini, pasticcere milanese che ha visto nascere la sua professione nella pasticceria di Ernst Knam, poi da Cannavacciuolo a Villa Crespi e tanti altri tra cui Carlo Cracco. Ora la sua nuova sfida si chiama Dessert Bar ed è un dessert dining show
Si trova in via Crocifisso ed è un vero e proprio spettacolo costruito intorno ai suoi dolci. I protagonisti sono lo chef, un bar tender ed un menu al buio per gli undici commensali che possono sedere intorno al marmo bianco del bancone. 


Solo su prenotazioni il Dessert Bar prevede due turni (uno alle 20.00 ed uno alle 22.15) e si compone di due menù degustazione, da tre o quattro portate. Ogni portata é accompagnata da un cocktail creato dal barman Karim Aly che completa il dessert. 


Se siete preoccupati per il livello di glicemia, sappiate che il tasso di zuccheri è controllato ed ogni dessert è stato de-dolcizzato puntando su consistenze, temperature e acidità
Il tutto sarà contornato da un’esperienza sensoriale di luci e colori (curate dal light designer Francesco Guastalla)  che accompagnano la cena nello spazio realizzato dall’architetto bergamasco Giuseppe Belinelli.