Galleria Vittorio Emanuele e’ una miniera d’oro per il Comune

Quante volte siamo passati in Galleria Vittorio Emanuele, nel cuore di Milano, e abbiamo pensato ad una frase del tipo “pensa che bello avere un appartamentino qui sotto”. Così, per sfarzo. Senza nemmeno preoccuparsi più di tanto del fatto che comunque sarebbe scomodo per una miliardata di motivi. C’è chi si è giocato il tutto per tutto aprendo un’attività in galleria. Ad esempio Cracco che ha lasciato tutti i suoi progetti satelliti per dedicarsi interamente al nuovo ristorante che ha aspetto proprio sotto la Galleria. Per carità, si fa in fretta a fare incasso con una pizza ed una coca a 50 euro, ma non è altrettanto scontato riuscire a pagare un affitto annuale milionario.

Chi é che in tutta questa vicenda si sfregazza le mani? Ovviamente il Comune di Milano. Galleria Vittorio Emanuele é una miniera d’oro. Nel 2019 il Comune incasserà 40 milioni di dollari provenienti dalle aste al rialzo per accaparrarsi i lotti disponibili. Nel 2011 i milioni erano “solo” 8. E non é finita, perché nel 2020 andranno al bando altri 24 negozi, praticamente un terzo di quelli che si trovano nell’ottagono della moda.

Questo non può che far bene alla città perché gran parte dei soldi vengono riutilizzati per i cittadini e per migliorare una Milano sempre più europea.

Un nuovo traguardo, sia per il Comune, sia per un grande brand, è quello del nuovo negozio è stato battuto nei giorni scorsi. Giorgio Armani si è accaparrato il negozio che una volta era di Tim per la cifra di 1,9 milioni di dollari d’affitto all’anno. Il colosso della moda, nella figura di un immortale GA, evidentemente bramava lo spazio perché la cifra di partenza era di 670mila euro. I rilanci, uno possibile ogni tre minuti massimo hanno fatto lievitare la cifra fino a far mollare il diretto concorrente, Prada. In gara c’era anche Tod’s, ma non ha mai rilanciato, della serie “se nessuno lo vuole noi lo prendiamo”. Giorgio Armani arriverà così in galleria, e nel frattempo in Comune è grande festa.

Ora, se passate di nuovo dalle parti di Galleria Vittorio Emanuele, quando pensate a quanto sarebbe bello avere uno spazietto sotto quelle vetrate, ricordatevi delle cifre di cui abbiamo parlato. È un attimo che passa la voglia.

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