Hellboy, che delusione! La recensione no spoiler

In collaborazione con ACINIdiCINEMA

Non ci sono mezzi termini per descrivere il remake di Hellboy: è una minchiata di proporzioni galattiche. E badate bene, lo dico con molto dispiacere e senza essere prevenuto sul personaggio. Anzi, pur non conoscendo Hellboy avevo amato le due precedenti trasposizioni di Guillermo del Toro. Detesto fare paragoni, ma porca miseria, la pellicola di Neil Marshall é una tale accozzaglia di disastri da chiedersi come abbiano fatto a non valutare un terzo episodio con Guillermo. In questo nuovo capitolo, tratto dai fumetti di Mike Mignola, il supereroe demoniaco che lavora come detective per il BPRD (Bureau For Paranormal Research and Defense), dovrà affrontare la terribile strega Nimue (Milla Jovovich) giunta dal passato per sterminare l’umanità. Le cose si mettono male da subito. In dieci minuti c’erano già 3 soggetti diversi che lasciavano presagire ad una trama che si sarebbe sviluppata un po’ a fallo di canide per poi trovare un punto d’incontro in un luogo narrativo improbabile tipo salotto della D’Urso. E infatti tra Re Artù, mostri e nazisti mancavano solo Mazinga Z, Lady Oscar e Mastro Lindo. E poi i dialoghi. Parlano, parlano, parlano e quando speri che stiamo finalmente per fare qualcosa, parlano ancora. Inoltre il nuovo Hellboy è splatter, tanto, spesso troppo in modo insensato ed inutile. Quello che vi sto descrivendo è un film che starebbe tranquillamente a proprio agio nello scaffale insieme ai B Movie. Le uniche cose che lo distinguono da un film di serie B sono gli ottimi effetti speciali ed il trucco del protagonista. A vestire i panni, i muscoli e le corna di Hellboy questa volta è David Harbour, ormai da tutti conosciuto come il poliziotto di Stranger Things, ed è l’unico in grado di rendere guardabile la pellicola di Marshall. Harbour è la scelta giusta per il personaggio, peccato non supportata dall’intenzione di tutto il film che, forse, se avesse lasciato più spazio ai divertenti momenti di irriverenza e ironia di Hellboy, avrebbe reso più digeribile una storia che tocca momenti quasi epici di nonsense. E poi qualcuno mi deve spiegare che cosa ha fatto di male Milla Jovovich, una splendida donna oltre che una brava attrice, per essere condannata a fare sempre dei film di merda. Addirittura Nicolas Cage ad un certo punto direbbe basta. Insomma, questo Hellboy è una vera occasione sprecata, ma è importante anche cambiare punto di vista ogni tanto, quindi se amate i B Movie, questo è un capolavoro ad alto budget. Hellboy la recensione