La Scheggia di Vetro che dominerà Milano

L’altra sera ero al cinema e guardavo i classici 30 minuti estenuanti di pubblicità prima dell’inizio del film. Con stupore ho notato che la maggior parte degli spot erano incentrati sull’ecosostenibilitá e sul green. Chi l’avrebbe detto qualche anno fa che nel 2020 tutto sarebbe stato improntato sull’ambiente. Ma soprattutto chi l’avrebbe detto che ci saremmo svegliati troppo tardi? A no scusate, questo ce lo aspettavamo. Cerchiamo di salvare il salvabile e va bene così. Nel suo piccolo anche la città di Milano cerca di diventare una capitale green ed ecosostenibile. Ne sono una prova i milioni di alberi che verranno piantati in tutta la provincia da  qui al 2030. Anche i palazzi possono essere ecosostenibili, e ne sta per arrivare uno nuovo che ha fatto del green un aspetto fondamentale.


Parliamo del nuovo grattacielo che sorgerà definitivamente nel 2020 in Via Melchiorre Gioia, laddove sorgeva un palazzo dell’INPS in disuso dal 2012. É stato buttato giù, con tanto di operazione di bonifica per smaltire tonnellate su tonnellate di amianto. E poi nel 2018 sono iniziati i lavori per il grattacielo che andrà ad arricchire lo skyline della città di Milano.


La Scheggia di Vetro sará alta 120 metri ed è stata progettata da Gregg Jones. In Porta Nuova arriverà un vero e proprio prodigio dell’architettura costituito da 30 piani (di cui 4 interrati). Dicevamo che l’ecososostenibilità sarà al centro dei fattori predominanti nella costruzione del grattacielo. I materiali, uniti alla tecnologia permetteranno alla Scheggia di Vetro di ritirare al minimo l’impatto ambientale sul territorio. 

Se sia tardi o no, non lo sappiamo ancora. Certo il fatto che a Milano si respiri smog modello Pechino e che a gennaio ci siano 10 gradi non fa ben sperare. Ma non sono comunque buoni motivi per smettere di provare a creare una città ad impatto zero.