Ma perché i giovani non ballano?

Ma perché i giovani non ballano?

Lo so, non si può fare di tutta l’erba un fascio e sicuramente tra chi legge ci sarà qualche ventenne o trentenne o giovane quarantenne che ha voglia di ballare come i pazzi fino alle 4 del mattino. Ma lasciatemi anche dire che più frequento le discoteche, più mi rendo conto che i ragazzi non ballano.

Facciamo un passo indietro. Sono capitato ad una di quelle serate che funzionano tanto nell’ultimo periodo: le cene animate. Avete presente no? La cena avviene con animazione di dj e vocalist. L’intento é quello di creare situazione e far cantare e ballare le persone già dall’antipasto. Le cene animate sono talvolta la fortuna di un settore che sta cadendo in picchiata verso l’estinzione, ma anche la sfortuna di chi si vede costretto ad improvvisare quel tipo di prodotto per sopravvivere. Quello che ci si aspetta dal naturale svolgimento della serata, dopo la sfazzolettata sulle note di O Surdato Nnamurato di Massimo Ranieri, é che la gente si metta a ballare.

Succede, di solito ballano, ma sono quasi sempre i clienti più âgée a fare la prima mossa e divertirsi senza pensarci troppo. Ragazzi di vent’anni seduti al tavolo quasi perplessi continuano a guardare il cellulare e non c’é verso che si muovano. Non importa quale sia la canzone, c’é sempre diffidenza, vergogna (?), svogliatezza o chissà che altro. I quarantenni, i cinquantenni e anche più invece se ne battono come pochi al mondo. Prima canzone ballabile, prime mosse in pista.

eh ma quelli escono una volta al mese“, forse si, ma non crediate che sia così per forza. Semplicemente chi ha vissuto un’epoca in cui in discoteca ci si andava per ballare, per cuccare e per ascoltare la musica proposta dal dj, sa bene come bisogna comportarsi. É un po’ come andare in bicicletta, non si scorda mai.

I ragazzi oggi vanno in discoteca per chissà quale motivo e non ballano a meno che non ci siano le canzoni che dicono loro, e di solito si fermano a 3 o 4.

Ne parlo, ma vi giuro che non capisco il perché succeda. Abbiamo forse perso la capacità di divertirci?