Nutrie: è invasione!

Ci mancavano le nutrie. Si perché se Milano sta cercando di superare un momento critico di inquinamento, come mai accaduto prima (l’aria è irrespirabile), adesso arriva anche l’allarme roditori. Avete presente cosa sono le nutrie no? L’altro giorno ero a Cernusco Sul Naviglio ed in lontananza mi sono messo ad osservare le papere. Ho anche pensato “che grosse”. Poi piano piano mi sono avvicinato è ho capito che si trattasse di nutrie, grosse praticamente come Splinter, il topo umanoide delle Tartatughe Ninja. Sono grosse, sono tante e probabilmente il fatto che si stiano riproducendo e crescano di numero è tutta una questione di karma. 


Forse non tutti sanno che le nutrie vennero importate (sono originarie del Sud America) a partire dalla fine degli ‘20 per una questione di moda. Impazzava la voglia di pellicce di castorino, e allora nacquero tanti allevamenti che crescevano i roditori e poi li trasformavano in ornamenti alla moda poverelli. Per fortuna la sensibilità delle persone negli anni è cambiata, così le pellicce sono andate via via fuori moda. Le nutrie hanno iniziato a scappare oppure sono state liberate e avendo bisogno di corsi d’acqua per sopravvivere, in Lombardia si sono trovate una meraviglia. 


Ora il problema si è trasformato in una vera e propria emergenza perché le nutrie in Lombardia sono stimate a circa 700 mila. 22 mila si trovano nell’area di Bergamo, 43 mila nell’area di Milano mentre a Lodi, Pavia, Brescia e Mantova va molto peggio con cifre che vanno dalle 100 mila alle 168 mila.


Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi ha chiesto l’aiuto dello stato perché i comuni non possono più sostenere le spese di contenimento. Le operazioni di abbattimento non sono andate come sperate perché le nutrie invece di diminuire sono addirittura aumentate. Oltre alle problematiche legate all’igiene, il problema principale è dato dal fatto che i roditori distruggano tutto quello che trovano ed è un grave danno per l’agricoltura. 


Speravamo che i topi fossero l’unico problema. Invece no.