Oscar 2017: Moonlight beffa La La Land (con pasticcio finale)

La La Land doveva vincere all’unanimità, giusto? E invece no, tante statuette per il musical, ma vince miglior film Moonlight (scandaloso, se posso) con un pasticcio finale che ricorda la penultima edizione di Miss Mondo, quando Steve Harvey sbagliò a leggere la prima classificata. Ecco, questa volta ci pensa Warren Beatty a fare uno dei figuroni di merda più grandi della storia: annuncia come vincitore La La Land, ma nella busta c’era scritto Moonlight. Scuse, ricchi premi e cotillon, sipario.

Quest’anno sono arrivato alla cerimonia degli Oscar con meno entusiasmo rispetto al solito e non ne comprendo bene il motivo. Forse perché la concorrenza di La La Land mi puzzava di pippone immotivato o contentino post nomination del 2016 considerate “troppo bianche”, o forse perché trovo sia illegale procedere fino alle 6 del mattino al ritmo di 1 premio : 1 stacco pubblicitario (neanche i cartoni di Dragonball ed Holly&Benji mi sono sembrati cosi lenti), oppure perché, passino le foto zozze, passi il commento sportivo, ma cazzo Diletta Leotta pure agli Oscar no.Meno male, quando si spengono le luci e si apre il sipario del Dolby Theatre, un appassionato di cinema non può che rimanere incantato da tutto il meglio che la “City Of Star” ha da offrire. Sono gli Oscar, e a cominciare è la voce di Justin Timberlake che canta “Can’t Stop The Feeling” tra la platea ed il palco. In quel momento tutta Hollywood lo guarda, balla, batte le mani, e più della metà se lo vorrebbe fare, mentre tutti pensano come diavolo possa essere la stessa persona degli *Nsync. Non c’è niente di meglio di Justin Timberlake… a parte la moglie di Justin Timberlake, Jessica Biel, con cui il cantante balla, limona e ciao…settimo cielo.

L’insipido Chris Rock passa il testimone a Jimmy Kimmel, celebre conduttore dell’omonimo talk show americano, che purtroppo si dimostra tutt’altro che indimenticabile  sparando i soliti monologhi triti e ritriti tra politica, Trump, razzismo, nazionalismo e battutine. L’unico momento potenzialmente divertente (un gruppo di turisti buttati nel Dolby a loro insaputa) in realtà si è rivelato una cagata pazzesca. Da gag esilarante, a turisti della domenica con il cellulare allo zoo, è un attimo.Poi l’applauso e la standing ovation per Meryl Streep, la “sopravvalutata” Meryl Streep (ribadisce Kimmel) come ha detto il presidente degli Stati Uniti. Si, parliamo di quell’attrice alla sua ventesima nomination.Il resto è storia, Moonlight entra a gamba tesa con un pasticcio finale memorabile, mentre il favorito La La Land, scandito dalle canzoni interpretate sul palco da John Legend (contrariamente a quanto si possa pensare, non meglio rispetto a Gosling e Stone), si porta a casa 6 statuette tra cui attrice protagonista, l’immensa Emma Stone, regia Damien Chazelle, scenografia, fotografia, colonna sonora e canzone originale “City Of Star“. Attore protagonista a Casey Affleck (Denzel Washington c’è rimasto malissimo) per Manchester By The Sea, film prodotto da Amazon che si porta a casa anche la miglior sceneggiatura originale, mentre quella non originale va a Moonlight. E poi la statuetta meritatissima per miglior attrice non protagonista a Viola Davis (Barriere), tra le lacrime di gioia in un fiume di parole toccanti, e quella di miglior attore non protagonista assegnata come da pronostico all’ultimamente onnipresente Mahershala Ali (Moonlight) “non sei tu, ma è chi interpreti a far succedere tutto questo“.

L’Italia si porta a casa il premio per il miglior make up, andato a Suicide Squad. Ebbene si, Joker ed Harley Queen li abbiamo fatti noi, o meglio, li ha fatti Alessandro Bertolazzi.Niente da fare per Gianfranco Rosi ed il suo Fuocoammare, e finalmente lo posso dire…menomale! Quel documentario è un mappazzone sul cui tema hanno voluto fondare un presunto capolavoro (parere personale, dopotutto agli Oscar c’è lui, non io).

Siamo felici per Kevin O’Connell (La Battaglia di Hacksaw Ridge) che dopo 21 nomination (per miglior montaggio sonoro), finalmente torna a casa con la statuetta.

Miglior film d’animazione alla Disney per Zootropolis, mentre per ovviare al fatto che il miglior montaggio non se lo caga nessuno, a presentarlo hanno messo Michael J Fox e Seth Rogen su una DeLorean (l’ha vinto comunque La Battaglia di Hacksaw Ridge).Immancabile l’In Memoriam, con la voce quest’anno dell cantante Sara Bareilles, colmo di tristezza tra volti e nomi di persone scomparse nell’ultimo anno a cui si aggiunge il ricordo a Bill Paxton nella voce rotta di Jennifer Aniston. Quest’anno tra Gene Wilder, Anton Yelchin, Prince, John Hurt e Carrie Fisher la pugnalata al cuore sembra più profonda del solito.

Tra le chicche memorabili di questa edizione, citerei anche l’imbecille (tal Greg P. Russell) candidato per miglior montaggio sonoro di 13 Hours (Michael Bay), e poi squalificato dopo che l’Academy ha scoperto che aveva fatto un giro di telefonate a tutti i giurati degli Oscar per convincerli a votarlo, APPLAUSI!Gli Oscar sono seguiti da migliaia di persone, e non tutti sono appassionati di cinema. Lo guardano anche quelli che entrano in sala una volta all’anno per vedere il film di Checco Zalone, e non perché sono appassionati di moda, no…guardano il red carpet perchè sono giustamente a caccia del vestitodimmerda .

La moda è una componente fondamentale per la notte degli Oscar, motivo per cui gli stilisti fanno a gara per vestire le star, ma alle persone poco importa se Emma Stone o pincopalla sono raggianti sul tappeto rosso, perché tutti preferiscono la Lady Gaga della situazione vestita come il sacco dell’umido.

E allora apriamo le danze con il meglio ed il peggio di quest’anno:

Se non puoi sfoggiare la fidanzata come Justin Timberlake o John Legend, porta la mamma! Dev Patel sei tutti noi, però quelle scarpe da Jet Market anche no.La semplicità e l’eleganza di Kirsten Dunst, Viola Davis e Brie Larson.Non mi sono sbagliato a mettere Ryan Gosling li in mezzo. A parte che continuo a sostenere a gran voce che abbia la faccia da babbo di minchia, ma accetto il “de gustibus”. La camicia no…quella è inaccettabile. Ma cos’è quella specie di bavero da venditore di granite!? Meno male ci sono Jackie Chan (si accettano scommesse sull’età) ed il brillante Sunny Pawar (Lion).Per la rubrica Cesare Ragazzi, se hai problemi di capelli, non chiedere a Charlize (ma mi si è inquartata la Theron?), uscita di fretta con un pò di lacca. Alicia Vikander ha invece optato per una comoda coda da capelli sporchi/bucato della domenica. Halle Berry li ha phonati e bona, bene così.Niente, il cricetino Felicity Jones ha le potenzialità ma non riesce ad essere figa, mai. Peccato per Scarlett Johansson, invece, da cui non ci saremmo aspettati questo tocco di trota salmonata. Per il resto, 50 sfumature di Ferrero Rocher.Poi ci sono quelle a cui potresti mettere addosso anche un sacchetto della Lidl e ameresti comunque incondizionatamente foreva and eva and eva. Emma Stone, Jessica Biel ed Emma Roberts.Mel Gibson con sua figl…ah no è e la fidanzata classe 1990. Michelle Williams e Busy Philipps, ed è subito reunion Dawson’s Creek tra Jen ed Audrey. Come non parlare dell’uomo più mechato dell’universo, nonostante il 2017, Keith Urban. Il cantante australiano con la mosca, non solo è il più tamarro degli Oscar, ma decide pure di piazzare con classe la mano sul culo alla moglie #CrocodileDundee.

Buon carnevale da Janelle Monae.

TUTTI I PREMIATI:

Miglior film 

Arrival
Barriere
La battaglia di Hacksaw Ridge
Il diritto di contare

Hell or High Water
La La Land
Lion
Manchester by the Sea
Moonlight 

Miglior regia 
Denis Villeneuve – Arrival
Mel Gibson – La battaglia di Hacksaw Ridge
Damien Chazelle – La La Land 
Kenneth Lonergan – Manchester by the Sea –
Barry Jenkins – Moonlight

Miglior attore protagonista 
Casey Affleck – Manchester by the Sea
Andrew Garfield – La battaglia di Hacksaw Ridge
Ryan Gosling – La La Land
Viggo Mortensen – Captain Fantastic 
Denzel Washington – Barriere

Miglior attrice protagonista 
Isabelle Huppert – Elle
Ruth Negga – Loving 
Natalie Portman – Jackie
Emma Stone – La La Land
Meryl Streep – Florence

Miglior attore non protagonista 
Mahershala Ali  – Moonlight 
Jeff Bridges – Hell or High Water
Lucas Hedges – Manchester by the Sea
Dev Patel – Lion
Michael Shannon – Animali notturni 

Miglior attrice non protagonista 
Viola Davis – Barriere
Naomie Harris – Moonlight
Nicole Kidman – Lion
Octavia Spencer – Il diritto di contare
Michelle Williams – Manchester by the Sea

Miglior sceneggiatura originale 
Hell or High Water
La La Land
The Lobster
Manchester by the Sea 
20th Century Women 

Miglior sceneggiatura non originale 
Arrival
Barriere
Il diritto di contare
Lion
Moonlight 

Miglior film straniero 
Land of Mine
A Man Called Ove
Il cliente 
Tanna
Vi Presento Toni Erdmann

Miglior film d’animazione 
Kubo e la spada magica
Oceania
La mia vita da zucchina
La tartaruga rossa
Zootropolis 

Miglior montaggio 
Arrival
La battaglia di Hacksaw Ridge 
Hell or High Water
La La Land
Moonlight

Miglior scenografia 
Arrival
Animali fantastici e dove trovarli
Ave, Cesare!
La La Land 
Passengers

Miglior fotografia 
Arrival
La La Land 

Lion
Moonlight
Silence

Migliori costumi 
Allied
Animali fantastici e dove trovarli 
Florence
Jackie
La La Land

Miglior trucco e acconciature 
A Man Called Ove
Star Trek Beyond
Suicide Squad 

Migliori effetti speciali 
Deepwater: Inferno sull’oceano
Doctor Strange
Il libro della giungla 
Kubo e la spada magica
Rogue One: A Star Wars Story

Miglior sonoro 
Arrival 
La battaglia di Hacksaw Ridge
La La Land
Rogue One: A Star Wars Story
13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi (Candidatura revocata da parte dell’Academy)

Miglior montaggio sonoro 
Arrival
Deepwater Horizon
La battaglia di Hacksaw Ridge
La La Land
Sully

Miglior colonna sonora originale 
Jackie
La La Land 
Lion
Moonlight
Passengers

Miglior canzone 
“Audition ( The Fools Who Dream)” – La La Land
“Can’t Stop the Feeling” – Trolls
“City of Stars” – La La Land 
“The Empty Chair” – Jim: the James Foley Story
“How Far I’ll Go” – Oceania

Miglior documentario 
Fuocoammare
I am not your negro
Life Animated 
O.J.: Made in America 
13th 

Miglior corto documentario 
Extremis
4.1 Miles
Joe’s Violin
Watani: My Homeland
The White Helmets

Miglior cortometraggio 
Ennemis Intérieurs
La Femme et le TGV
Silent Nights
Sing 
Timecode

Miglior cortometraggio d’animazione 
Blind Vaysha
Borrowed Time
Pear Cider and Cigarettes
Pearl
Piper

Fonte : Acinidicinema