Star Wars: l’Ascesa di Skywalker – la recensione no spoiler di un epico finale

É finita. Una saga durata 9 film e 42 anni ha raggiunto il suo epilogo, almeno fino a che non troveranno il modo di continuare, si intende. Quello che ho sempre trovato curioso di Star Wars é che stiamo parlando di un universo fatto di centinaia di galassie, migliaia di pianeti, miliardi di individui, e poi alla fine i protagonisti si beccano praticamente sempre, per caso, come dei vecchi amici che vanno a fare vasche sotto i portici nel centro di Cuneo. Eppure, tra famiglie sgangherate, perché non ditemi che gli Skywalker non sono più incasinati dei Soprano, battaglie incredibili, effetti speciali che nel tempo diventano sempre più spettacolari e personaggi che, proprio come certi amori, fanno giri immensi e poi ritornano, J.J. Abrams unisce tutti i puntini nel modo giusto con un film pieno di colpi di scena e grandi ritorni.

C’é poco da dire sulla trama di Star Wars L’Ascesa di Skywalker. É il bene contro il male, é la forza contro il lato oscuro e sono le vicende di Ray, Finn, Poe, Chewbecca, Kylo Ren, Leia, C-3PO, R2-D2 e tutta la banda.  

Così come J.J. Abrams aveva iniziato il settimo episodio con un grande tributo alla saga originale,  il nono é il giusto epilogo che coniuga in modo equilibrato il passato ed il presente. Il futuro ovviamente é aperto ad un’infinità di possibilità, ma i tempi sono maturi per prendere una piccola pausa da quell’universo, nell’attesa di sentire la mancanza di Jedi e Sith, ma soprattutto della famiglia Skywalker.

In 2 ore e 21 minuti troverete la musica iconica di John Williams, i personaggi di sempre condurre delle battaglie epiche, troverete l’odio e l’amore, sequenze spettacolari e soprattutto tante altre cose che si tramuterebbero facilmente in spoiler, quindi non vi racconto. Dopo tutto, é Star Wars. Godetevi il film, consapevoli che si tratti di un gran finale senza particolare effetto wow, ma é il film giusto per una conclusione celebrativa.

Che la forza sia con voi!