DIPENDENZA SMARTPHONE: come la dipendenza dagli oppiacei

Quanto usate mediamente il vostro smartphone? Io ad esempio tantissimo. Lo uso per svago, per lavoro, per leggere le notizie, per comunicare, per il navigatore satellitare, per il meteo ecc.. Esiste un’applicazione che si chiama Moment e vi traccia il tempo di utilizzo del vostro smartphone. Io ad esempio vado dalle 3 alle 6 ore giornaliere. Se ci pensate è tantissimo. Sappiate che l’utilizzo del cellulare crea dipendenza, e soprattutto le notifiche provocano una dipendenza che è molto simile a quella degli oppiacei.

La famosa iperconnessione è quella che ci porta ad essere sempre online, ed il risultato è che invece di diventare connettività, si trasforma in isolamento e solitudine.

Secondo uno studio pubblicato su NeuroRegulation, l’abuso degli smartphone è molto simile a quello delle sostante stupefacenti, precisamente è simile alla dipendenza da oppiacei. Durante la ricerca sono stati presi in esame 135 studenti ed è emerso che coloro che utilizzavano in continuazione i telefoni cellulari mostravano elevati livelli di depressione, ansia e senso di isolamento. 

Inoltre, utilizzando gli smartphone durante altre attività come lo studio o lo sport, i ragazzi svolgevano metà dei compiti e dei risultati che dovevano ottenere. Si chiama condizione di “semi tasking”.

Le notifiche ci portano ad essere distratti e ci sentiamo obbligati a guardare lo smartphone quando suona o vibra. Pare che le notifiche push attivino nel nostro cervello gli stessi percorsi neuronali che una volta ci avvisavano di un pericolo imminente.

É anche vero che una volta venivano considerati droghe, o comunque oggetti che davano dipendenza, i libri e poi successivamente la televisione. Siamo sopravvissuti, sopravviveremo anche agli smartphone e ai social network. 

Dipendenza da smartphone come gli oppiacei