La nightlife in Asia sta vivendo ciò che capiterà a noi

Il mondo della nightlife e degli eventi sta vivendo una crisi senza precedenti. Salone del Mobile rinviato, club ormai chiusi da settimane, locali semi vuoti per paura di contrarre il Coronavirus ed i conseguenti danni a tutta l’economia. Non sappiamo quando riusciremo ad uscire da questa situazione, ma c’é già chi da questa situazione non si riprenderà più, se non arrivano aiuti dal governo che possano raggiungere anche le attività notturne.

Ma come va la situazione in Asia? Lì il virus si é diffuso prima e le precauzioni che sono state prese sono molto simili alle nostre. Ad esempio ha chiuso il TAG, acronimo di To Another Galaxy, locale di Chengdu. Chiuso a tempo indeterminato, perché non c’é un’idea chiara su quando le strutture potranno riaprire. Inoltre sono molti i performer internazionali che hanno dovuto annullare le loro esibizioni. Stesso genere di chiusura per una delle discoteche più importanti di Hangzhou, il Loopy.

E nelle zone più internazionali? Ad Hong Kong hanno annullato il Sonar, festival imparentato con quello di Barcellona. Anche in questo caso, data da destinarsi e biglietti rimborsabili attraverso la compilazione di un form. E poi si parla di star internazionali che hanno annullato i tour in tutta l’asia, sponsor persi. Il danno economico, insomma, ammonterà a milioni e milioni di dollari. Chi é riuscito a costruire una base economica tale per attutire il colpo riuscirà a sopravvivere. Per tutti gli altri sarà un disastro. Per ora possiamo solo sperare che la situazione, almeno per il nostro paese si risolva il prima possibile.

Molti si sono adoperati per cercare di creare delle soluzioni alternative. Dj set in streaming, concerti trasmessi in diretta, eventi a porte chiuse, ma quanto potrà ancora durare? Tutti i professionisti che lavorano nel mondo dell’intrattenimento devono poter ritornare alla normalità e ricominciare a lavorare. Una preghiera servirebbe, ma basterebbe anche solo una botta di culo.