Il Villaggio di Natale a Milano, tra peni di pietra, aspirapolveri e delusione – il video di Selvaggia Lucarelli

Torniamo a parlare de Il Sogno di Natale perché il villaggio costruito a Milano, quello che doveva a tutti gli effetti diventare la seconda meta più ambita a Natale dopo la Lapponia, sta davvero raccogliendo critiche come se non ci fosse un domani. Onestamente anche noi della redazione avevamo letto qualche commento negativo sull’evento, ma avevamo minimizzato. Anche perché di solito quando l’aspettativa é molto alta, le persone spesso tengono ad ingigantire. Su una cosa erano tutti d’accordo, le lunghe file, e noi, abbiamo pensato di evitare un controllo di persona onde evitare di pagare un biglietto e fare file viste le recensioni non proprio positive. Meno male ci ha pensato Selvaggia Lucarelli, che non solo é andata a vedere la situazione, ma ha pubblicato anche un video dove effettivamente di bello e natalizio c’é poco, per non dire niente.

Il Sogno di Natale prende sempre più le sembianze di un incubo e ricorda, seppur meno platealmente, il festival che un giovane ambizioso, o forse furbetto, tentò di organizzare alle Bahamas. Ve lo ricordate? Si chiamava Fyre, e da quel disastro ne nacquero diversi documentari. Su Netflix potete trovare Fyre – La Più Grande Festa Mai Avvenuta. Brevemente, il ragazzo vendette al pubblico pagante il festival più fantastico della storia su un’isola deserta con ospiti internazionali in consoel. Peccato che il festival da magnifico si trasformò in un disastro di infimo livello e venne addirittura annullato con tanto di frodi e procedure legali.

Ecco, non siamo a questi livelli ci mancherebbe, ma Il Sogno di Natale sicuramente ha deluso le aspettative. Sicuramente hanno influito il mal tempo ed i mancati permessi per alcune attività, ma il restante sforzo per rendere l’evento degno di essere chiamato tale, non é accettabile ed é abbastanza vergognoso.

Come mostra la Lucarelli nel video, il villaggio sembra un cantiere a cielo aperto costruito nel mezzo del prato dell’Ippodromo di San Siro. Non ci sono indicazioni all’ingresso ed il comitato di benvenuto sono un container ed un tendone simile a quello della sagra della salsiccia di Tione. Dentro un bar pieno di persone in fila senza avere un posto dove sedersi per mangiare. Il trenino porta i bambini e gli adulti a fare il giro delle mura dell’Ippodromo. La casa di Babbo Natale ha 2 ore di fila ed un giorno addirittura Babbo Natale se n’é andato via incazzato. L’albero é addobbato solo di luci che di giorno ça va sans dire non si vedono. I negozi vendono pietre ed articoli esoterici tra cui peni di pietra. C’é anche il punto vendita Folletto. Insomma, é un disastro e non vorremmo davvero essere nei panni dell’organizzazione che ha venduto qualcosa di magnifico quando in realtà é agghiacciante.

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